giovedì 28 aprile 2011

Je dis ancore, ancore, ancore...

 Il mio padrone su di me usa il cavo elettrico.
Lo usa perchè mi rispetta, perchè sono una schiava animalista e non voglio cuoio o crine su di me.
Il cavo elettrico fa malissimo, l'ho sempre sopportato pochissimo, ma oggi mi sono scioccata nel sentirmi dire quella parolina che mai avrei immaginato di dire, eh si, mentre lo usava sulla mia schiena, quando poi si è fermato io ho detto:
-Ancora, ti prego-
Lo giuro!
Non credevo alle mie orecchie, ma sopratutto alla mia volontà.
Lo volevo davvero e lui ha continuato.
Senza contare il fatto che (per quanto lui lo possa negare) oggi era particolarmente ispirato e anche sul sedere mi ha lasciato un bel ricordo, l'ho notato quando a casa mi sono spogliata e i pantaloni mi sono rimasti attaccati a una natica, la mia prima goccia di sangue!
Sinceramente non credo che sia stata una cosa voluta, ma io ne sono stata così felice...
E' questa nostra volontà che i vanilla chiamano "depravazione"?
E' questo che ci definisce dei deviati?
Io voglio i suoi segni su di me, voglio una prova tangibile della sua esistenza, a me non basta la fede.
Guardarmi allo specchio nuda e scoprire lividi e segni fatti da lui mi commuove.
Ne ho uno anche sul collo.
Quello è prezioso.
Lo guarderò e lo accarezzerò ogni giorno con un po' di tristezza,  finché lentamente sparirà.

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