Ho sbottato col poverino in questione, a sto giro proprio non ce l'ho fatta a glissare e ho reagito di istinto.
In seguito ho poi chiesto scusa per l'aggressività pensando che comunque poco importa il suo parere quando il mio padrone è più che soddisfatto di me.
Comunque mi ero arrabbiata non tanto per il "tu hai ben poco della schiava" tanto per il fatto che io con questa persona non avevo mai scambiato neanche mezza parola, immagino quindi che si sia fatto un idea di me da come cazzeggio in chat, da come sono goliardica, da come prendo alla leggera la vita virtuale sulle varie community BDSM a cui sono iscritta.
Da qui partono le seghe mentali odierne:
ma quanto è davvero importante la virtualità (non parlo di schiavitù virtuale eh)?
insomma c'è da farci i conti dopotutto no?voglio dire, io ho avuto la possibilità di conoscere il mio padrone grazie a internet, se non gli avessi fatto una buona impressione virtualmente dubito che avrebbe mai avuto interesse nei miei confronti.
Quindi l'apparire virtualmente ha il suo peso.
Peso che io non dò, per diversi motivi:
1) al mio padrone poco importa quanto io sia cazzona in chat, o nei forum quando sà che una volta ai suoi piedi sono la più devota delle schiave.
2) non mi è mai importato troppo apparire, quanto poter poi dimostrare il mio reale valore in diversa sede.
Più di una volta mi hanno detto che io non sono una schiava perchè non dimostro devozione verso il mio padrone.
Insomma per essere riconosciuta anche su internet una buona schiava dovrei limitarmi a scrivere in maiuscolo il termine "Padrone" tutti i pronomi personali a "Lui" rivolti?
Dovrei lasciare trasparire verso tutti la mia adorazione per lui?
Hanno anche giudicato il mio padrone dicendo che mi ha educato male, perchè non porto rispetto verso gli altri dominanti non chiamandoli "signore" non dando del "lei" , dicendo che mi permette anche in chat troppe libertà nei suoi confronti ecc..ecc..
Beh io sono una persona se vuoi il rispetto da me te lo guadagni, non lo pretendi solo perchè ti reputi un dominante, lascia che sia la schiava a riconoscerti tale, non sei dominante per scelta tua, ma perchè sei riconosciuto tale.
Da qui concludo dicendo questo post non è una giustificazione ma solo una riflessione, io amo mettermi in gioco ma non per forza conformarmi.
Ognuno ha il diritto di vivere e esporsi come meglio crede, io non ho mai giudicato nessuno e mi piacerebbe non esserlo a mia volta.
In chat uso un collare virtuale che ha il mero scopo di farmi divertire di più.
Non sono le parentesi graffe a fare di lui il mio padrone, ma il fiato che mi manca quando sento la sua voce, il piacere che ho nel soddisfare le sue fantasie, il piacere di essere la troia più disinibita per lui.
Ed io sono sua schiava perchè sono trattata come una regina da lui.
Ipse Dixit:
"Solo con una regina al mio fianco posso essere re"
e vorrei anche vedere.... :)
3 commenti:
ti parlo del mio modo di vedere un rapporto D/s.
esistono vari modi di interagire. Si chiamano protocolli...
possono essere più o meno rilassati, ma in ogni caso devono essere impostate e verificati dal Dominante.
Con lui in privato sicuramente ti comporterai in modo diverso da quando siete al bar con gli amici o da quando sei ad una cena formale con altri Dom/Master/sub/slave.
Non ci si comporta "come ci pare", "come ti va in quel momento".
Il che non significa essere un robottino telecomandato. Significa avere un atteggiamento e una serie di limiti, una "griglia" comportamentale in cui la tua sottomissione deve impegnarti a rimanere.
Si, è vero. Il tuo comportamento riflette il rapporto del tuo padrone, così come un cane si comporta come gli è stato insegnato. Ma tu sei più di un cane.. tu hai scelto il Padrone a cui ubbidire perchè ti rispecchi in lui, quindi non dovrebbe essere complicato seguire le sue regole e le sue indicazioni.
Se tu di solito sei chiassosa, sfrontata, etc. ma a lui questo comportamento non piace, credo sia giusto che tu ti impegni a non esserlo anche quando lui è distante.
Il rapporto con il tuo padrone non esiste solo quando sei davanti a lui.
Tutto quello che fai, in qualche modo, deve essere perfuso di quel rapporto e rifletterne le caratteristiche.
concordo in pieno con te caro Stefano, infatti mi comporto come mi comporto perchè al mio padrone non da fastidio anzi, a lui piace vedermi così indipendente e sfrontata con tutti per poi essere la più remissiva delle schiave ai suoi piedi!
La forma è sostanza. Se non lo è qualcosa non va.
Tu hai la tua forma che racconta della sostanza di te, del tuo rapporto, del tuo sentire, del tuo modo di vivere questa parte di te. E' la tua, forse meno dogmatica della folla,forse perché a te non serve esserlo. Lascia i dogmi a chi non può farne a meno.
asia
Posta un commento